70 anni di storia degli Scoiattoli di Cortina
in un film da vedere e rivedere

Una storia come quella del gruppo alpinistico ampezzano è qualcosa davvero di straordinario; come dimostra pienamente questo film realizzato con passione, cuore e tecnica registica da Francesco Mansutti e Vinicio Stefanello. I due registi padovani hanno condiviso e realizzato un progetto provenendo da due esperienze professionali, ma già da alcuni anni unite in diversi lavori sull’argomento montagna. Stefanello, direttore editoriale di uno dei portali italiani di montagna più illustri e visitati (planetmountain.com), da tempo è amico del sodalizio dal maglione rosso; nel 2004 curò il sito web per la storica spedizione che riportò 50 anni dopo sul K2, i ‘figli’ del primo salitore della montagna delle montagne, lo ‘Scoiattolo’ Lino Lacedelli.

Da allora l’amicizia con Cortina e gli Scoiattoli è qualcosa di puro, una stima professionale già collaudata con il film dedicato alla guida alpina Angelo Dibona, simbolo delle Guide ampezzane. Con lui anche allora c’era Mansutti che è anche l’operatore del film, il regista tecnico del duo, colui che non arrivando direttamente dal mondo della montagna ha cercato con quella professionale curiosità classica del regista di scoprire il valore umano e sportivo del gruppo. Il film è bello perchè non appena lo avrete finito di guardare vi coglierà immediatamente la voglia di riguardarlo per carpire i dettagli più poetici e leggendari di una storia e un territorio che solo chi ha avuto la fortuna di conoscere può amare appieno.

Ecco, questo ‘docu-film’, come i bravi recensori scriverebbero, regala a tutti la possibilità di diventare amici degli Scoiattoli e delle loro montagne. L’alpinismo è avventura ma in questo caso diventa anche favola grazie ad una splendida fotografia di Daniele Gobbin che scolpisce i volti dei protagonisti, ottima la scelta della colonna sonora che con delicatezza e profondità accompagna lo spettatore accarezzandolo tra memorie in bianco e nero e sorrisi futuristi.

Le emozioni sono tante e percorrono magicamente 70 anni di arrampicate, di vita, di Cortina d’Ampezzo, di gente, ma sopratutto d’amicizia perchè oggi come allora il motto di quei dieci ‘scavezzacollo’ che fondarono il gruppo rimane senza dubbio l’immagine più forte e indelebile anche per il futuro: “Tutti per uno, uno per tutti” e il film, per usare un termine tecnico, lo mette a fuoco perfettamente.

Andrea Gris
direttore artistico di “Cortina inCroda